ANGERA
Sulle sponde del Lago Maggiore si trova la città di Angera, a 16km da Arona. Le prime tracce di un insediamento risalgono al II secolo a.C., a cui segue un periodo di sviluppo commerciale.
Nel Borgo Antico si può accedere al Museo Diffuso, un museo a cielo aperto con una serie di siti su tutto il territorio. L'artista Andrea Ravo Mattoni, nelle sue vicinanze, ha creato un murales che riproduce l'opera "Fanciullo con canestra di frutta" di Caravaggio. Non mancano le botteghe storiche ed i negozi.
Una delle attrattive più importanti è la Rocca Borromea, che nasce come struttura fortificata nell'XI secolo. I Visconti la riscotruirono e ampliarono. La dimora passò a Borromeo nel 1449 e venne ulteriormente rinnovata.
Attorno alla rocca, dal 2008, cresce il giardino, ricreato sulla base di fonti medievali. Il giardino è suddiviso in quattro parti: Boschetto, Giardino delle erbe piccole, Giardino dei Principi e Verziere. Dopo il pergolato, si può vedere la Torre Giovanni Visconti e, una volta superato l'arco di ingresso, si accede al Cortile Nobile.
All'interno del castello, l'Ala Scaligera è la parte più antica (XIII secolo), in cui oggi vengono esposte opere di arte contemporanea. Segue il Museo della Bambola e del Giocattolo. La sala custodisce una collezione rara che include gli automi, in grado di muoversi su ritmo di arie musicali. A questo si aggiunge il Museo dell'Abbigliamento infantile, con capi di vestiario del 1800 e 1900.
Altre sale storiche sono la Sala di Giustizia, dipinta dal "Maestro di Angera", e la Sala delle Cerimonie, con i resti di affreschi tardo-gotici.
Un altro luogo da visitare è il Santuario della Madonna della Riva, costruito in seguito al miracolo di sudor sangue del 27 giugno 1657. La Madonna del Bambino su uno dei muri della città pianse sangue e da allora venne staccata e trasportata su tela. La riproduzione si trova proprio nel santuario.
Il miracolo è anche oggetto di celebrazione, con una processione di imbarcazioni sul lago.
Angera offre anche una serie di passeggiate sceniche. Ad esempio, l'Oasi della Bruschera, una foresta allagata a cui si accede per via Arena o per via della Bruschera. Quest'ultima ospita un capanno per birdwatching. La palude è l'habitat di diversi uccelli migratori, fra cui aironi, svassi e folaghi. Nella palude si estende la zona "Punta della Forca", forse chiamata così perché luogo di esecuzioni. Non lasciatevi condizionare dal nome: il panorama, calmo e rilassante, parla da sé. Nell'Isola Partegore vivono i carmorani ed è lì che è stato scoperto il metano. L'accesso è libero, ma non ha collegamenti diretti: si raggiunge solo in barca.
San Quirico è il punto più alto di Angera (410m), raggiungibile attraverso il Sentiero delle Erbe.
La Tana del Lupo, o Antro di Angera, è un antico mitreo, ovvero un luogo di culto del Dio Mitra. Il sito è stato frequentato fino al Tardo Medioevo, come riscontrato da una serie di scavi archeologici. Si tratta di una grotta con due cunicoli principali: uno conduce alle camere laterali; l'altro porta all'antro, fulcro del mitreo. Al suo interno sono presenti sia interventi umani, soprattutto incisioni, sia interventi naturali, che hanno prodotto depositi calcarei.
Nel Borgo Antico si può accedere al Museo Diffuso, un museo a cielo aperto con una serie di siti su tutto il territorio. L'artista Andrea Ravo Mattoni, nelle sue vicinanze, ha creato un murales che riproduce l'opera "Fanciullo con canestra di frutta" di Caravaggio. Non mancano le botteghe storiche ed i negozi.
Una delle attrattive più importanti è la Rocca Borromea, che nasce come struttura fortificata nell'XI secolo. I Visconti la riscotruirono e ampliarono. La dimora passò a Borromeo nel 1449 e venne ulteriormente rinnovata.
Attorno alla rocca, dal 2008, cresce il giardino, ricreato sulla base di fonti medievali. Il giardino è suddiviso in quattro parti: Boschetto, Giardino delle erbe piccole, Giardino dei Principi e Verziere. Dopo il pergolato, si può vedere la Torre Giovanni Visconti e, una volta superato l'arco di ingresso, si accede al Cortile Nobile.
All'interno del castello, l'Ala Scaligera è la parte più antica (XIII secolo), in cui oggi vengono esposte opere di arte contemporanea. Segue il Museo della Bambola e del Giocattolo. La sala custodisce una collezione rara che include gli automi, in grado di muoversi su ritmo di arie musicali. A questo si aggiunge il Museo dell'Abbigliamento infantile, con capi di vestiario del 1800 e 1900.
Altre sale storiche sono la Sala di Giustizia, dipinta dal "Maestro di Angera", e la Sala delle Cerimonie, con i resti di affreschi tardo-gotici.
Un altro luogo da visitare è il Santuario della Madonna della Riva, costruito in seguito al miracolo di sudor sangue del 27 giugno 1657. La Madonna del Bambino su uno dei muri della città pianse sangue e da allora venne staccata e trasportata su tela. La riproduzione si trova proprio nel santuario.
Il miracolo è anche oggetto di celebrazione, con una processione di imbarcazioni sul lago.
Angera offre anche una serie di passeggiate sceniche. Ad esempio, l'Oasi della Bruschera, una foresta allagata a cui si accede per via Arena o per via della Bruschera. Quest'ultima ospita un capanno per birdwatching. La palude è l'habitat di diversi uccelli migratori, fra cui aironi, svassi e folaghi. Nella palude si estende la zona "Punta della Forca", forse chiamata così perché luogo di esecuzioni. Non lasciatevi condizionare dal nome: il panorama, calmo e rilassante, parla da sé. Nell'Isola Partegore vivono i carmorani ed è lì che è stato scoperto il metano. L'accesso è libero, ma non ha collegamenti diretti: si raggiunge solo in barca.
San Quirico è il punto più alto di Angera (410m), raggiungibile attraverso il Sentiero delle Erbe.
La Tana del Lupo, o Antro di Angera, è un antico mitreo, ovvero un luogo di culto del Dio Mitra. Il sito è stato frequentato fino al Tardo Medioevo, come riscontrato da una serie di scavi archeologici. Si tratta di una grotta con due cunicoli principali: uno conduce alle camere laterali; l'altro porta all'antro, fulcro del mitreo. Al suo interno sono presenti sia interventi umani, soprattutto incisioni, sia interventi naturali, che hanno prodotto depositi calcarei.